Descrizione
The Davenport Story – Vol 2 The Lost Legends di Fergus Roy
The Davenport Story – Vol 2 The Lost Legends di Fergus Roy
Secondo volume “Le leggende perdute
Robert Harbin, Edward Victor, G. W. Hunter.
A cura di Fergus Roy
Il secondo volume, Le leggende perdute, della serie The Davenport Story svela tre opere finora inedite di eminenti autori che erano amici personali della famiglia. Queste opere sono state scoperte solo di recente durante le ricerche per questa serie.
La prima di Robert Harbin, “Magic Marches On”, fu acquistata dai Davenport nel 1946. Inizialmente la sua mancata pubblicazione fu dovuta principalmente alla carenza di manodopera nell’immediato dopoguerra. Poi, con l’improvvisa scomparsa di Gilly, il manoscritto andò veramente perduto. Solo nel 1996, durante le ricerche per questa serie di libri, è stato ritrovato tra le carte di Gilly. Quest’opera comprende 42 trucchi, illusioni e fughe mai pubblicati prima. Tra gli ingegnosi effetti magici inediti vi sono il Mangiavetro e il Mangiapanni, la produzione di una palla canonica e un metodo completamente nuovo per il classico trucco del quadrante dell’orologio. Ci sono 14 nuove illusioni e una, “The Middle Bit”, incorpora ingegnosamente cinque effetti diversi.
Il secondo, il quarto libro perduto di Edward Victor, “Con mani magiche”, si aggiunge alla sua famosa trilogia e completa così la sua serie. Anche in questo caso, la sfortuna ha giocato a sfavore della sua pubblicazione. Quando lo vendette a Gilly Davenport, Gilly era malato e sarebbe morto poco dopo. Il manoscritto andò quindi perso tra i cumuli di carte del suo ufficio privato a casa. Ci sono capitoli sui giochi di prestigio con le carte con un mazzo dritto e con le carte preparate, insieme a nuove routine per le funzioni Corda tagliata e restaurata e Coppe e palline, oltre a nuovi effetti con una paletta e altre novità.
Infine, l’ultima opera, “Mystia” o “Il mondo della magia”, è dell’affermato autore e inventore G. W. Hunter. Questa opera, scritta alla fine degli anni ’80 del XIX secolo, ci convince che per poter descrivere come venivano realizzati questi superbi effetti, Hunter doveva avere accesso al backstage. Fu probabilmente a causa di questo spionaggio che egli resistette a pubblicare o a separarsi da quest’opera fino a poco prima della sua scomparsa nel 1939. L’autore analizza e rivela i segreti dei trucchi di 36 numeri magici di primo piano in un’epoca in cui la presentazione innovativa era di prim’ordine. Tra i trucchi vi sono quelli di de Kolta (con disegni reali dell’allestimento dell’illusione della sedia), Maskelyne, Kellar, Bertram e Alexander Herrmann. L’ultimo capitolo riserva una serie di sorprese.
La copertina del volume riproduce una fotografia pubblicitaria di Harbin con la scritta “A George e famiglia – Robert Harbin 1946”. George, naturalmente, era il suo amico Gilly Davenport. Questa fotografia fu scattata nello stesso periodo in cui il manoscritto fu acquistato dalla famiglia Davenport.